Stirpe di Pesce
di Laura Spianelli
voll. 1 e 2
(serie in corso)
volumetti brossurati
cm 24 x 16,5
colore,
pagine 56 cad.
8 euro cad.
Autoprodotto
edizioni
Studio Mostarda
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La fiaba scura di una figlia delle onde nata in un mare violato dallo scarto e dal pattume; lontano dalle spume incontrerà un mondo contaminato e contorto che rischierà di farle avvizzire l'anima...
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C'è un conflitto di mondi, non solo tra Asciutti e Sommersi, ma tra chi possiede e chi desidera, tra chi è disposta a barattare la propria identità con un sogno impossibile che, probabilmente, causerà solo dolore.
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Una storia che ha parecchio in comune con la nostra realtà, anche se Stirpe di Pesce racconta di quella che potrebbe essere, o che sarà, la nostra realtà tra pochissimo tempo, una volta che saremo a buon punto con la distruzione del pianeta.
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E' indubbio che il plot di base di Stirpe di Pesce aderisce in diversi punti alla celeberrima fiaba La Sirenetta di Hans Christian Andersen; fiaba che dai/dalle più è conosciuta nella versione edulcoratissima [per quanto splendida!] della Disney e non nella sua cupissima e disperata versione originale.
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Ma questa moderna versione ha in più una sua propria mitologia, egregiamente costruita dall'autrice - fumettista e illustratrice - Laura Spianelli, una mitologia che raccoglie eredità antiche e al contempo modernissime, come si può arguire dai nomi dei personaggi che vivono sotto le acque del Mare: Fiat, Singer, Chanel, Rolex, Swarowsky il Re dei Sei Mari...
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Ciò che ha valore di sogno, desiderio, ciò che luccica al riflesso delle onde marine, diventa sostanza mitologica, leggenda, ansia di qualcosa di diverso.
Proprio come Purple, la protagonista della nostra storia: una bellissima sirena, stanca di raccattare i rifiuti che gli Asciutti lasciano nelle loro spiagge.
Come la Sirenetta di Andersen, anche la nostra Purple desidera barattare qualcosa di valore con la Strega in cambio di un paio di gambe nuove e "senza squame".
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Almeno Purple ha un sogno, ma a quanto pare gli Asciutti pur possedendo il paio di gambe senza squame desiderato dalla bella sirena, pare che vivano in un mondo quasi morto, dove i desideri, quando esistono, sono frutto di violenza e di sopraffazione.
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Al di là dei desideri, però, non è negli abissi marini le cose vadano poi tanto meglio e non basta essere figlia di re, specie se il re è un bastardo, per avere un po' di felicità.
Inoltre quando un Asciutto e una Sirena si incontrano, la loro vita cambia completamente e spesso non nel modo in cui essi si aspettano o sperano:
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Non sono molti gli Asciutti che credono o che hanno addirittura veduto un/a abitante del Regno marino, ma a quanto pare chi ha avuto un contatto ne porta per sempre un doloroso segno.
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C'è un conflitto di mondi, non solo tra Asciutti e Sommersi, ma tra chi possiede e chi desidera, tra chi è disposta a barattare la propria identità con un sogno impossibile che, probabilmente, causerà solo dolore.
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Una storia che ha parecchio in comune con la nostra realtà, anche se Stirpe di Pesce racconta di quella che potrebbe essere, o che sarà, la nostra realtà tra pochissimo tempo, una volta che saremo a buon punto con la distruzione del pianeta.
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E' indubbio che il plot di base di Stirpe di Pesce aderisce in diversi punti alla celeberrima fiaba La Sirenetta di Hans Christian Andersen; fiaba che dai/dalle più è conosciuta nella versione edulcoratissima [per quanto splendida!] della Disney e non nella sua cupissima e disperata versione originale.
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Stirpe di Pesce, vol. 1 - di Laura Spianelli |
Ma questa moderna versione ha in più una sua propria mitologia, egregiamente costruita dall'autrice - fumettista e illustratrice - Laura Spianelli, una mitologia che raccoglie eredità antiche e al contempo modernissime, come si può arguire dai nomi dei personaggi che vivono sotto le acque del Mare: Fiat, Singer, Chanel, Rolex, Swarowsky il Re dei Sei Mari...
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Ciò che ha valore di sogno, desiderio, ciò che luccica al riflesso delle onde marine, diventa sostanza mitologica, leggenda, ansia di qualcosa di diverso.
Proprio come Purple, la protagonista della nostra storia: una bellissima sirena, stanca di raccattare i rifiuti che gli Asciutti lasciano nelle loro spiagge.
Come la Sirenetta di Andersen, anche la nostra Purple desidera barattare qualcosa di valore con la Strega in cambio di un paio di gambe nuove e "senza squame".
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Stirpe di Pesce, vol. 1 - di Laura Spianelli |
Almeno Purple ha un sogno, ma a quanto pare gli Asciutti pur possedendo il paio di gambe senza squame desiderato dalla bella sirena, pare che vivano in un mondo quasi morto, dove i desideri, quando esistono, sono frutto di violenza e di sopraffazione.
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Al di là dei desideri, però, non è negli abissi marini le cose vadano poi tanto meglio e non basta essere figlia di re, specie se il re è un bastardo, per avere un po' di felicità.
Inoltre quando un Asciutto e una Sirena si incontrano, la loro vita cambia completamente e spesso non nel modo in cui essi si aspettano o sperano:
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"...è come se l'intero mondo si ribaltasse e potesse solo peggiorare!".
Non sono molti gli Asciutti che credono o che hanno addirittura veduto un/a abitante del Regno marino, ma a quanto pare chi ha avuto un contatto ne porta per sempre un doloroso segno.
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Stirpe di Pesce, vol. 1 - di Laura Spianelli |
Ecco, sono proprio gli Asciutti che fanno in modo che La Sirenetta di Andersen e Stirpe di Pesce di Laura Spianelli divergano profondamente: il pianeta è avvelenato, e in particolare Tresturo, il luogo di mare in cui si svolgono gli avvenimenti, ha una discarica velenosa che, in nome del profitto di una multinazionale, ne lascia morire gli abitanti più deboli.
Anche gli Abissali soffrono a causa dei veleni che vengono lasciati defluire in mare e questa causa comune porterà a dei contatti che vedremo come andranno a finire nel prosieguo della serie.
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In questi primi due volumi la carne messa al fuoco è molta, trame e sottotrame cominciano a snodarsi tra terra e mare, tra Asciutti e Abissali, lotte e desideri, violenza e ansia di giustizia. Cominciano a delinearsi sempre meglio le caratteristiche dei personaggi e chi legge ha senz'altro fatto la propria scelta in fatto di schieramento, anche se non tutto è ancora chiaro e certi misteri dovranno attendere per essere risolti.
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Il secondo volume in particolare è ricco di sorprese e la storia - che per la maggior parte si svolge negli abissi marini - prende una piega che vira verso l'horror.
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L'autrice pone molta cura nel delineare le psicologie e il background delle protagoniste e dei protagonisti di Stirpe di Pesce e personalmente, come lettore, la mia compartecipazione è forte e molto soddisfatta; i temi affrontati sono forti e l'autrice li affronta senza troppe retoriche né "abbellimenti letterari", ma parlando invece in modo chiaro, senza timore di schierarsi.
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Altra dote di questa storia è che passa dal presente al passato, e viceversa, grazie a corposi flashback, ma il tutto avviene senza produrre alcuna confusione in chi legge: anzi questo continuo rimando contribuisce ad aumentare quella che potrei chiamare "l'ansia di lettura", cioè quel piccolo stringimento dello stomaco che prende quando si è particolarmente "presi" da una storia e non si vede l'ora di vedere, leggere, sapere e soprattutto stupirsi.
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L'unica "critica" - che non è affatto una critica - è che le pagine dedicate alla storia non sono moltissime e il timore che passi molto tempo tra l'uscita di un volume e l'altro è forte, anche se bisogna dire che il tempo trascorso tra l'uscita del primo e del secondo volume è stato più che ragionevole, anzi direi più breve della media.
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Parliamo di stile.
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Ho sempre apprezzato molto lo stile di Laura Spianelli, fin da quando ho avuto modo di vedere i suoi primi lavori, alcuni anni fa.
Anche gli Abissali soffrono a causa dei veleni che vengono lasciati defluire in mare e questa causa comune porterà a dei contatti che vedremo come andranno a finire nel prosieguo della serie.
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In questi primi due volumi la carne messa al fuoco è molta, trame e sottotrame cominciano a snodarsi tra terra e mare, tra Asciutti e Abissali, lotte e desideri, violenza e ansia di giustizia. Cominciano a delinearsi sempre meglio le caratteristiche dei personaggi e chi legge ha senz'altro fatto la propria scelta in fatto di schieramento, anche se non tutto è ancora chiaro e certi misteri dovranno attendere per essere risolti.
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Il secondo volume in particolare è ricco di sorprese e la storia - che per la maggior parte si svolge negli abissi marini - prende una piega che vira verso l'horror.
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Purple, da Stirpe di Pesce, vol. 1 - di Laura Spianelli |
L'autrice pone molta cura nel delineare le psicologie e il background delle protagoniste e dei protagonisti di Stirpe di Pesce e personalmente, come lettore, la mia compartecipazione è forte e molto soddisfatta; i temi affrontati sono forti e l'autrice li affronta senza troppe retoriche né "abbellimenti letterari", ma parlando invece in modo chiaro, senza timore di schierarsi.
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Altra dote di questa storia è che passa dal presente al passato, e viceversa, grazie a corposi flashback, ma il tutto avviene senza produrre alcuna confusione in chi legge: anzi questo continuo rimando contribuisce ad aumentare quella che potrei chiamare "l'ansia di lettura", cioè quel piccolo stringimento dello stomaco che prende quando si è particolarmente "presi" da una storia e non si vede l'ora di vedere, leggere, sapere e soprattutto stupirsi.
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L'unica "critica" - che non è affatto una critica - è che le pagine dedicate alla storia non sono moltissime e il timore che passi molto tempo tra l'uscita di un volume e l'altro è forte, anche se bisogna dire che il tempo trascorso tra l'uscita del primo e del secondo volume è stato più che ragionevole, anzi direi più breve della media.
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Stirpe di Pesce, vol. 2 - di Laura Spianelli |
Parliamo di stile.
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Ho sempre apprezzato molto lo stile di Laura Spianelli, fin da quando ho avuto modo di vedere i suoi primi lavori, alcuni anni fa.
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Non a caso parlo di stile visto che a mio parere possiede una grandissima qualità: è una disegnatrice che possiede un suo proprio stile, marcato, riconoscibile pur nella sua duttilità, in evoluzione; ed è uno stile pieno di vita, dinamico, estremamente espressivo. Non troverete volti banali o sfondi "precotti" nei lavori di Spianelli.
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Dovrebbero essere, queste, caratteristiche comuni a chiunque produca fumetti, ma così non è. Un po' a causa della serialità che richiede adeguamenti a stili non propri e un po' perché lo stile non è connaturato alla tecnica e probabilmente nessuna scuola di fumetto lo può veramente insegnare.
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Quando Laura disegna cose, ambienti, persone tutto è pieno di sentimenti, emozioni, tutto dice qualcosa, spesso tutto grida qualcosa e dato che io leggo fumetti principalmente per emozionarmi, coi suoi fumetti non resto mai deluso. Perché Laura Spianelli disegna in modo davvero appassionato. [E no, non è da tutti/e.]
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Non nascondo - perché dovrei? - di essere da sempre un fan di Laura Spianelli e da sempre desidero che il suo lavoro, così personale e ricco, fumettistico nel senso pieno e migliore del termine, sia conosciuto il più possibile.
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A fronte di una buona tecnica, che oggi come oggi con le millemila scuole di fumetto sparse per la Penisola non è poi così difficile acquisire, Spianelli offre in più al lettore e alla lettrice una dose massiccia di originalità stilistica - e narrativa - che la fa immediatamente uscire da quell'abisso di mediocrità da cui le produzioni a fumetti sono funestate.
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Altra caratteristica che la contraddistingue, e qui siamo davvero anni luce lontani dalla maggior parte dei fumettisti (veri o presunti), è la modestia, non affettata ma frutto di consapevolezza; modestia e umiltà che le consentono di lavorare costantemente per migliorare, per trovare uno stile personale, per narrare coinvolgendo.
E per provare gioia nel disegnare.
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E ora parliamo un po' dei contenuti speciali e delle collaborazioni dei primi due volumi di Stirpe di Pesce.
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Il primo volume, oltre alla presentazione scritta da Walter Riccio e ad una bellissima poesia del poeta anarchico Gianni Milano, contiene come bonus alcuni disegni preparatori in bianco e nero e a colori e una breve storia horror in bianco e nero scritta da Simone Delladio e disegnata da Laura Spianelli, intitolata Il braccio nella tomba: anche qui si parla di streghe, desideri e promesse; lo stile di Spianelli non soffre affatto la mancanza di colore, anzi il bianco e nero di questa storia è superbo.
Chiudono il volume un paio di pagine di studi inerenti la storia breve.
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Il secondo volume comincia con l'introduzione di Riccardo Borgogno e dopo le pagine dedicate alla storia di Stirpe di Pesce ci attendono anche qui dei contenuti extra: studi in bianco e nero inerenti Stirpe di Pesce, due magnifiche tavole in bianco e nero e una breve storia a fumetti in bianco e nero scritta e matitata da Simone Delladio e chinata da Laura Spianelli, intitolata Cresciuta come Ergastis e ambientata nel mondo sottomarino di Purple, che servirà a farci conoscere un po' di più quello strano mondo.
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Conclude il secondo volume un racconto di Leonardo Moretti, con illustrazioni di Laura Spianelli e infine ultima pagina è una splendida splash-page (mai termine fu più azzeccato!) a colori raffigurante Purple.
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Mi auguro di poter leggere quanto prima il nuovo volume di Stirpe di Pesce; fumetto che in un'ipotetica classifica personale sarebbe ai primi posti tra i Migliori Fumetti del 2017.
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Se volete dare un'occhiata in anteprima: QUI.
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Buona lettura.
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Dovrebbero essere, queste, caratteristiche comuni a chiunque produca fumetti, ma così non è. Un po' a causa della serialità che richiede adeguamenti a stili non propri e un po' perché lo stile non è connaturato alla tecnica e probabilmente nessuna scuola di fumetto lo può veramente insegnare.
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Quando Laura disegna cose, ambienti, persone tutto è pieno di sentimenti, emozioni, tutto dice qualcosa, spesso tutto grida qualcosa e dato che io leggo fumetti principalmente per emozionarmi, coi suoi fumetti non resto mai deluso. Perché Laura Spianelli disegna in modo davvero appassionato. [E no, non è da tutti/e.]
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Stirpe di Pesce, vol. 1 - di Laura Spianelli |
Non nascondo - perché dovrei? - di essere da sempre un fan di Laura Spianelli e da sempre desidero che il suo lavoro, così personale e ricco, fumettistico nel senso pieno e migliore del termine, sia conosciuto il più possibile.
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A fronte di una buona tecnica, che oggi come oggi con le millemila scuole di fumetto sparse per la Penisola non è poi così difficile acquisire, Spianelli offre in più al lettore e alla lettrice una dose massiccia di originalità stilistica - e narrativa - che la fa immediatamente uscire da quell'abisso di mediocrità da cui le produzioni a fumetti sono funestate.
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Altra caratteristica che la contraddistingue, e qui siamo davvero anni luce lontani dalla maggior parte dei fumettisti (veri o presunti), è la modestia, non affettata ma frutto di consapevolezza; modestia e umiltà che le consentono di lavorare costantemente per migliorare, per trovare uno stile personale, per narrare coinvolgendo.
E per provare gioia nel disegnare.
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cover del primo vol. di Stirpe di Pesce, di Laura Spianelli |
E ora parliamo un po' dei contenuti speciali e delle collaborazioni dei primi due volumi di Stirpe di Pesce.
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Il primo volume, oltre alla presentazione scritta da Walter Riccio e ad una bellissima poesia del poeta anarchico Gianni Milano, contiene come bonus alcuni disegni preparatori in bianco e nero e a colori e una breve storia horror in bianco e nero scritta da Simone Delladio e disegnata da Laura Spianelli, intitolata Il braccio nella tomba: anche qui si parla di streghe, desideri e promesse; lo stile di Spianelli non soffre affatto la mancanza di colore, anzi il bianco e nero di questa storia è superbo.
Chiudono il volume un paio di pagine di studi inerenti la storia breve.
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Il secondo volume comincia con l'introduzione di Riccardo Borgogno e dopo le pagine dedicate alla storia di Stirpe di Pesce ci attendono anche qui dei contenuti extra: studi in bianco e nero inerenti Stirpe di Pesce, due magnifiche tavole in bianco e nero e una breve storia a fumetti in bianco e nero scritta e matitata da Simone Delladio e chinata da Laura Spianelli, intitolata Cresciuta come Ergastis e ambientata nel mondo sottomarino di Purple, che servirà a farci conoscere un po' di più quello strano mondo.
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Conclude il secondo volume un racconto di Leonardo Moretti, con illustrazioni di Laura Spianelli e infine ultima pagina è una splendida splash-page (mai termine fu più azzeccato!) a colori raffigurante Purple.
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Mi auguro di poter leggere quanto prima il nuovo volume di Stirpe di Pesce; fumetto che in un'ipotetica classifica personale sarebbe ai primi posti tra i Migliori Fumetti del 2017.
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Se volete dare un'occhiata in anteprima: QUI.
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Buona lettura.
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Stirpe di Pesce vol. 2, di Laura Spianelli |
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