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Street Angel
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di Brian Maruca, testi
e Jim Rugg, disegni
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vol. unico
contiene Street Angel nn. 1 - 5
(Slave Labor Graphics)
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brossura, pag. 160, b/n
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€ 12,00
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Edizioni BD - Alta Fedeltà
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Street Angel
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di Brian Maruca, testi
e Jim Rugg, disegni
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vol. unico
contiene Street Angel nn. 1 - 5
(Slave Labor Graphics)
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brossura, pag. 160, b/n
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€ 12,00
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Edizioni BD - Alta Fedeltà
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Dov'è stato questo volume per tutto questo tempo? Perché me l'avete tenuto lontano dagli occhi fino ad oggi?
Questo gioiellino è uscito nell'ormai "lontano" 2007, ma io - ignorante! - l'ho conosciuto (e subito adorato!) solo oggi, grazie a Vince che mi ha porto il volume dicendomi semplicemente "Guarda un po' questo: che ne pensi?" e, come dire, ne penso molto, molto bene, ecco.
La tramina sul retro copertina recita: "Nel buco più fetente del mondo, una giovane orfana senzatetto regna sulle strade grazie al kung fu di cui è maestra e, soprattutto, al suo formidabile skateboarding. Jesse "Street Angel" Sanchez combatte contro ninja letali, geologi folli, antichi déi e compiti a casa [...]", ma credetemi, non riesce minimamente a rendere la stupenda follia di cui il volume è pieno!
E adesso un piccolo salto indietro nel tempo: seconda metà degli Anni 90, epoca pre-internet, Milano, la più nota fumetteria milanese, un sabato pomeriggio Ango e io a caccia di qualcosa di non-mainstream da leggere, troviamo il primo numero di Johnny the Homicidal Maniac (Slave Labor Graphics) e ci piacciono subito sia il fumetto che il nome della casa editrice. Decidiamo quindi di tenere sempre d'occhio fumetto e casa editrice. Il "sempre" in realtà termina qualche mese dopo e, non so Ango, ma io mi dimentico dell'esistenza di Johnny e perdo decisamente di vista la Slave Labor, anche perché a Torino nessuna fumetteria ha un reparto di comix non-mainstream in lingua originale.
Dunque il cerchio si chiude visto che sabato scorso il destino mi ha fatto reincontrare la casa editrice americana, grazie a questa italica edizione ad opera di Alta Fedeltà/Edizioni BD e l'incontro è stato dei più felici.
Street Angel raccoglie le cinque uscite americane del comic book scritto da Brian Maruca (nessuna notizia su di lui scovata in rete...) e disegnato da Jim Rugg.
Cinque numeri con al centro la nostra eroina Jesse Sanchez, una giovanissima senzatetto (dodicenne: poco più che una bimba) maestra assoluta dell'arte ninja e dello skateboarding, anzi è "la più grande skater senzatetto del mondo", regina incontrastata di Wilkesborough, il peggior ghetto di Angel City, una futuribile città nemmeno troppo distopica.
Come sia diventata ciò che è, non è dato sapere e in fondo non interessa nemmeno troppo, dato che le avventure della piccola Jesse sono azione pura e non c'è tempo per spiegare: c'è da combattere! Contro il Dottor Pangea, ad esempio, il geologo pazzo che sogna di ridurre il mondo intero sotto il suo dominio, con l'aiuto dei suoi terribili ninja.
Inutile dire che Jesse è molto più terribile e letale dei ninja del Dottor Pangea!
La nostra eroina deve combattere anche contro un gruppo di feroci conquistadores capitanati da Cortez (proprio lui) che a causa di qualche salto temporale di troppo si ritrovano a incrociare la strada della nostra biondina preferita, insieme a Inti, all'idiotissimo astronauta irlandese CosMick e ai soliti ninja. Il tutto sempre condito con una buona dose di iperviolenza, questo è chiaro.
Come in ogni buon fumetto action, non possono mancare preti, messe nere, evocatori di demoni e aiutini dall'Alto (molto in alto...)...
...e così via.
Cinque storie adrenaliniche che finora ho provocatoriamente definito "action", ma che in realtà sono molto più profonde e contengono molte più cose di quanto si potrebbe immaginare da quanto scritto finora.
Sarebbe però ingiusto e semplificatorio ridurre Street Angel a una mera parodia del genere supereroistico, o un "Kick-Ass prima di Kick-Ass", sebbene contenga indubbiamente anche questi elementi.
L'elemento parodistico, presente nella stessa caratterizzazione della protagonista in cui sono ad esempio accentuati i "poteri" di Jesse (è praticamente imbattibile) senza che per essi venga dato uno straccio di spiegazione, si fa più forte nelle citazioni meta-fumettistiche presenti nelle storie, specialmente quelle riferite ad Afrodisiac, un supereroe nero molto sui generis, geniale nel nome e non solo, che sfotte impietosamente i cliché e le mode Marvel degli Anni 70.
Nelle storie di Jesse non è presente nessun tipo di continuity[1] ma alcuni elementi di arricchimento dello Street Angel universe sono inseriti tra una storia e l'altra, nelle stupende e geniali "schede" che introducono personaggi (non necessariamente presenti nelle storie...) con tanto di "Tabella dei poteri" di Marveliana memoria. Queste schede fungono anche da stimoli per immaginari collegamenti che sta solo a chi legge trovare (o creare ex novo).
Altro elemento importante nelle storie di Jesse Sanchezè che la ragazzina non ottiene mai granché a livello di riconoscimento e/o gratitudine per il suo operato, che - ricordiamolo - talvolta la fa anche finire all'ospedale con qualche arto rotto.
Il suo essere dovuta crescere anzitempo - e probabilmente il suo possedere quelle sue inspiegabili abilità - porta Jesse ad essere una persona chiusa, sfiduciata, perennemente malinconica, anche perché il fatto che sia una senzatetto non ha nulla di parodistico. Jesse deve letteralmente frugare tra i bidoni della spazzatura per trovare del cibo.
La sua battaglia più grande pare proprio essere quella contro la fame.
Ma non v'intristite troppo: niente può essere veramente divertente senza qualche elemento tragico e riflessivo, no?
Per tirarvi su il morale, un cenno sui disegni di Jim Rugg che sono iperdinamici, senza retinature o ombre sofisticate, con tantissimi neri, un bell'equilibrio tra primi piani e piani lunghi, cura negli sfondi, ma più cura ancora nelle espressioni e nel linguaggio dei corpi; costruzione della tavola tutt'altro che rigida con un ottimo bilanciamento nella narrazione e una bella alternanza tra gabbie "tipiche" e tavole libere; il suo segno è un mix tra certo stile underground recente e una produzione più attenta al mainstream, o più semplicemente Rugg disegna come gli pare, mischia ciò che gli pare (nella stessa vignetta possiamo trovare un volto quasi iperrealista e un altro volto che pare schizzato velocemente) e l'effetto è sempre ottimo.
Termina il volume la riproduzione in bianco e nero delle cover originali (originariamente erano a colori), uno sketchbook e una serie di splendide pin-up omaggio di altri disegnatori.
A chi consiglio questo fumetto?
A chi ama davvero i supereroi, e quindi non ne teme le parodie; a chi ama il comix non (troppo) mainstream; ai delusi di Kick-Ass (ce ne sono, grazie al cielo); a chi desidera provare un fumetto non piacione, ma piacevole, in cui la violenza sebbene presentissima, non è tuttavia presa troppo sul serio e a chiunque abbia voglia di una bella immersione in un action iperviolento in cui una ragazzina magra come un chiodo vola sullo skate e mena di brutto un sacco, ma un sacco di ninja!
Nota:
[1] Anche questo elemento, a mio parere, è da inserire come parodia del genere supereroistico: credo che non solo la presenza, ma anche l'assenza conclamata di elementi "certi" nel mondo supereroistico siano indice di parodia.