di Sergio Ponchione
comic-book
spillato, 32 pag., vari colori in bicromia
prefazione di Daniele Brolli
euro 3,50
Da quanto non mi capitava?…
Acquistare un comic-book, o meglio: una cosa a forma di comic-book, che costa come un comic-book, spillata al centro e con solo la copertina un po’ più rigida del normale, che si chiama DKW Ditko Kirby Wood… arrivare a casa, aprirlo e scoprire che è davvero un comic-book e trovarci dentro quel che trovavo nei comic-book che compravo e divoravo quand’ero adolescente, trovarci cioè… MONDI!
Da quanto non succedeva? Dall’adolescenza o poco più, se si eccettuano le - adorate, agognate, mai troppe - ristampe. No no no, non ho critiche da fare: non mi sogno di dire (né di pensare) che le storie della Marbel o della BC di oggi siano peggio di quelle della mia infanzia-adolescenza. Sono io che sono fuori-target, e che, come la stragrande maggioranza degli adulti/vecchi, rischio continuamente di entrare in un lamentoso loop fatto di “ai miei tempi! eh sì, ai miei tempi!…”, così come faceva mio padre e prima di lui mio nonno.
A differenza di mio padre e di mio nonno, però, ho avuto la fortuna di comprendere e interiorizzare il pericoloso meccanismo, quindi non mi lascio assolutamente fregare dall’effetto nostalgia, detto anche “ho capito tutto io, i giovani non sanno niente e non capiscono un cazvolo! e l’unico e vero Uomo Bagno è quello che leggevo io quand’ero piccolo!” (atteggiamento che ho lasciato volentieri, da anni oramai, ai fans dei litigi sui forum di fumetti).
Ma Sergio Ponchione?…
Arriva, eccolo: Ponchioneè strabravissimo a disegnare (sì, sono un suo fan sin dal tempo dell’Obliquomo , opera meravigliosa su cui ora fanno anche le tesi di laurea!) e ogni volta che tocca qualcosa con la sua matita e gli altri strumenti che usa per disegnare, quel qualcosa diventa bellissimo. E cresce.
Anche se a causa della mia organizzazione di vita non riesco a seguire nessuno/a con vera e propria costanza, ogni qual volta vedo qualcosa di Ponchione dico “Bello!!!!”. Sempre, capita ogni, ogni volta.
Questa volta, con questo comic book da 32 pagine, è capitato come minimo 32 volte.
Mi si sono – di nuovo! finalmente! – spalancati MONDI davanti agli occhi e al cervello.
Sergio Ponchione ama, ma soprattutto capisceSteve Ditko e Jack Kirby e Wally Wood, tre disegnatori che hanno fatto un pezzo immenso e importantissimo della storia del fumetto, americano e non. Tutti e tre mostri sacri, dotati di personalità prorompenti, originali, non convenzionali e non conformi, hanno creato mondi, archetipi collettivi, capitoli fondamentali della cultura pop.
Se state pazientemente leggendo queste righe e non conoscete questi Tre grandissimi autori, provate semplicemente a digitare i loro nomi sul vostro motore di ricerca preferito e lasciatevi naufragare tra le mille e mille cose (mostri, stelle, cosmi, giganti, creature favolose, re, regine, alieni e tutto quello che ci sta in mezzo) e chissà che anche voi non veniate colpiti dal fulmine dell’Amore… e, se l’amore vi colpisce, grazie al cielo ci sono cose da leggere, libri da comprare (o da farsi prestare… ma che si chiamano Pietro, eh!), vignette da guardare, strade sulle quali lasciarsi andare. Di cose ce n’è, basta avere quell’Amore. E non è poi così difficile averlo.
Sergio Ponchione in 32 pagine riesce a farci almeno sbirciare tra quei mondi e a farcene giustamente venire (o tornare, a seconda) una gran voglia; riesce, si direbbe, a cogliere lo spirito dei Tre e a regalarcene un po’. E questo è un grosso, grosso merito. Specie in questo particolare momento.
Ho il forte sospetto che chiunque aprisse quest’albo, questo comic-book, si ritroverebbe catapultato in una dimensione splendida e mostruosa e comica e drammatica che difficilmente potrebbe trovare altrove…
…proprio come capita al giovane aspirante fumettista che va a trovare Ponchione a casa sua. Proprio così comincia la storia: il giovane, sarà perché è giovane (e/o perché è un pochino sprovveduto) non conosce né Steve Ditko, né Jack Kirby né Wally Wood e sarà proprio la magia che scaturisce da Ponchione o meglio dall’Amore che Ponchione ha per i Tre a far spalancare al giovane mille nuovi potenziali sentieri da esplorare per crescere e imparare. E amare.
Ci sono, in questo comic-book, molte, molte più cose di quanto le 32 pagine lascino intendere a prima vista. Come prima cosa, che pare banale ma forse ribadirlo oggi banale non lo è affatto, c’è l’amore per la conoscenza di ciò che ci ha preceduto, senza il quale tutto sarebbe diverso. Finanche la nostra stessa vita di appassionati/e di fumetti. Non è obbligatorio amare: è stupendo, ma non è obbligatorio. Conoscere, invece, sì.
Iniziare a conoscere questi Tre grandi autori cominciando proprio da DKWè un vantaggio, un piacevolissimo vantaggio molto economico che dà infinitamente più di quanto forse lo stesso autore immagini.
Che Sergio Ponchione disegna strabenissimo l’ho già detto, vero?
La prefazione è di Daniele Brolli, un altro che di fumetto ne capisce e se ne intende parecchio.
DKW – Ditko Kirby Wood, questo fantastico comic-book, mi ha persino fatto venire voglia di scrivere di getto questo breve delirio (ma sincero però!). Ne valeva la pena. Grande Sergio!